A volte riprendere una festa di Natale è un’esperienza che oltrepassa la semplice routine del lavoro. E’ l’esperienza dei ragazzi che hanno realizzato l video “La nostra festa di Natale a Nocetum”. Ecco la testimonianza di uno di loro.
Che cosa vuol fare fare riprese video ? Che cosa c’è di bello nel mio futuro mestiere ? Premetto: io sono uno studente di comunicazioni cine-televisive, all’ITSOS Albe Steiner di Milano, quartiere Corvetto, e fare riprese video è nel dna del corso di studi che ho scelto. Seconda premessa: stiamo lavorando ad un progetto, insieme ad Acra e la comunità di Nocetum (col contributo di Fondazione Cariplo), che prevede la realizzazione di una serie di brevi filmati sugli stranieri a Milano, in particolare al Corvetto. Così sabato 15 dicembre 2012 ho avuto la possibilità di poter fare un’ esperienza al di fuori dell’ambito della solita routine scolastica. Ma di più: un’esperienza fuori dall’ordinario. Almeno per me. E qui approfondisco e rispondo alle due domande che aprono questo breve intervento scritto: che cosa lascia un’esperienza del mestiere che ho scelto di voler fare?
Siamo andati a Nocetum per le riprese alla festa organizzata dalla Comunità per i bambini della zona. Nocetum ha un occhio particolare verso gli ultimi, quelli che saranno primi soltanto nel regno dei cieli. Cerca pertanto di far qualcosa per loro anche in questo regno terreno. E la festa era tutta per loro. All’inizio ho considerato l’ esperienza di questo lavoro, prevalentemente dal punto di vista tecnico, poi quando sono arrivato alla festa, piano piano mi sono lasciato coinvolgere dal punto di vista umano e anche emotivo. Perché, lo confesso, mi sono commosso: mi hanno commosso gli sforzi messi in atto dalla comunità di Nocetum (ma anche di tutti i volontari impegnati) per far trascorrere una bella festa di Natale, allegra e spensierata, a tutti quei bambini e ragazzi, che sono meno fortunati di me, almeno dal punto di vista economico.
Una prima riflessione su ciò che ho visto è personale e investe chi mi è più vicino: gli amici e i coetanei. Ho riflettuto su una differenza che diventa evidente pensando a quanto ci si lamenta perché non si ha un telefonino di ultima generazione o l’ultima console di un video-gioco. Ecco, partecipare alla festa di Nocetum aiuta a ridare il giusto valore alle cose, ad apprezzare ciò che si ha. Come dire: la festa di Nocetum ridisegna le prospettive dei nostri valori.
Sono stato poi colpito anche dalla diversità delle persone che partecipavano alla festa: differenze non solo di tipo etnico (vi erano bimbi e ragazzi di ogni colore), ma anche culturale e sociale. C’ era comunque tra loro un denominatore comune: la spensieratezza, l’allegria, la voglia di divertirsi e stare insieme e di voler passare alcune ore nello spirito del Natale. Paradossalmente, onoravano lo spirito del Natale anche coloro che non festeggiano il Natale, come i musulmani, perché si vede che al di là del Natale c’è qualcosa di più che unisce tutti gli uomini. Non so bene cosa sia, che nome abbia, ma sicuramente una cosa che unisce tutti gli uomini oltre le etnie, i generi e le diversità, esiste. E credo che attraverso l’obiettivo e il mirino della telecamera,si possa cogliere e mostrare a tutti. E questo potrebbe essere l’obiettivo di chi fa il mestiere che voglio fare io.
di Andrea Munafò
Fondata nel 1998, l’Associazione Nocetum:
– opera per la tutela e la salvaguardia della natura e del patrimonio storico e artistico;
– promuove un centro di aggregazione cristiana, con particolare attenzione alle persone svantaggiate e a rischio di esclusione sociale;
– promuove comunità di persone capaci di coltivare relazioni stabili di rispetto e di collaborazione ispirati a valori etico religiosi e di solidarietà sociali;
– realizza iniziative culturali di formazione cristiana.