Il Messico al Museo delle Culture di Milano
In occasione della mostra Frida Kahlo. Oltre il mito e Il sogno degli antenati, il Mudec-Museo delle Culture di Milano- ospita un ricco ciclo di conferenze dedicate alla scoperta del Messico.
Il palinsesto ‘Il Messico al Mudec’ si propone di approfondire e raccontare le tematiche
affrontate all’interno delle mostre, ma allo stesso tempo sarà anche un vero e proprio viaggio
alla scoperta del paese di origine di Frida Kahlo.
Ogni incontro coinvolgerà alcuni fra i più autorevoli studiosi e specialisti della cultura
messicana che affronteranno i tratti più salienti e distintivi della sua opera, oltre a temi cari a
questa storica civiltà.
Febbraio 2018
Giovedì 15 febbraio ore 18.30, Sala Khaled al-Asaad
Prof. Davide Domenici, Università di Bologna, curatore della mostra Il sogno degli
antenati
“Gli Aztechi di Frida e Diego. Il passato precoloniale nell’arte della rivoluzione
messicana”
Archeologo americanista, ha preso parte a ricerche archeologiche a Nazca (Perù), Isola di
Pasqua (Cile) e Teotihuacan (Messico); dal 1999 dirige il Progetto Archeologico Rio La Venta
(Chiapas, Messico). Nell’opera di Frida Kahlo, Diego Rivera e di altri celebri artisti dell’epoca
sono frequenti le rappresentazioni di scene di vita del Messico antico o le immagini di oggetti
archeologici, spesso derivanti dalle loro collezioni personali. Le opere di questi artisti svelano
il ruolo che il passato precoloniale ebbe nella costruzione ideologica del Messico postrivoluzionario.
Marzo 2018
Giovedì 8 marzo ore 18.30, Sala Khaled al-Asaad
Prof.ssa Michela Craveri, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
“Riti e pratiche cerimoniali della cultura maya”
La conferenza si propone di mettere in luce la continuità e il ruolo delle pratiche rituali maya
nel mondo messicano e centroamericano contemporaneo, studiandone le evoluzioni dalle
evidenze preispaniche attraverso la storia coloniale.
Giovedì 15 marzo ore 19.00, Auditorium Mudec
Pino Cacucci, Stefano Delli Veneri
“Frida, Tina, Chavela e le altre donne ribelli di un’epoca memorabile”
Le magnifiche donne ribelli del Messico degli anni Venti e Trenta rivivono nelle parole di Pino
Cacucci e nelle tavole di Stefano Delli Veneri (Mujeres, Feltrinelli, 2018). Negli anni Venti e
Trenta, a Città del Messico, le donne furono protagoniste della vera rivoluzione. La parola
stessa “femminismo” nacque in Messico in quel periodo, quando si formarono le prime Ligas
Feministas animate da donne che occupavano posti di rilievo nella vita culturale del paese:
Antonieta Rivas Mercado, Nellie Campobello e Frida Kahlo, la più giovane tra loro, destinata a
diventare la stella più luminosa di quel firmamento, e il personaggio chiave di questa graphic
novel, dove si incontrano la precisione della rievocazione storica, il fascino della narrazione e
l’immediatezza del fumetto.
Giovedì 22 marzo ore 18.30, Sala Khaled al-Asaad
Prof. Massimo Di Giuseppe, Università IULM di Milano
“Arte e politica nella questione indigena messicana del XX secolo”
Professore associato in Storia contemporanea. Al centro dei suoi studi e ricerche vi sono il
tema della storia internazionale, dei movimenti sociali, religiosi, politici e per la pace, tra
dimensione politica, culturale e impatto sull’opinione pubblica. In questa conferenza si
concentrerà sul tema degli indigeni messicani del XX secolo.
Aprile 2018
Giovedì 5 aprile ore 18.30, Sala Khaled al-Asaad
Prof. Giovanni Marchetti, Università di Bologna
“La conquista del Messico: gli strumenti dell’evangelizzazione”
Professore nel dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne, ha esteso il proprio
interesse a tutta l’epoca coloniale.
Si è prevalentemente occupato della letteratura nata dalla traumatica irruzione europea nel
continente americano. Ha studiato sia le testimonianze nelle lingue indigene che le cronache
utili alla ricostruzione dei molteplici processi di trasformazione culturale, innescati dalla
conquista del Messico.
Giovedì 19 aprile ore 19.00, Auditorium Mudec
Francesca Alfano Miglietti, Denis Curti, Alessandra Bonetti Rubelli
“Frida Kahlo e la fotografia”
L’importanza della fotografia per Frida è evidente nella molteplicità dei suoi ritratti,
ossessionata dal desiderio di non scomparire senza lasciare traccia di sé. Fotografata da Tina
Modotti, Lucienne Bloch, Imogen Cunningam, Dora Maar, Edward Weston, Leo Matiz, Nickolas
Muray, ritratta quasi sempre con i capelli raccolti, neri, a volte con qualche fiore come
ornamento e quasi sempre con il costume delle donne di Tehuantepec, come simbolo di
bellezza, coraggio, forza e intelligenza. Pochi personaggi come lei riescono a comunicare un
intero universo: c’è la madre Terra, il Messico, il ‘900, il femminismo, la disperazione d’amore,
la malattia, il coraggio. La stessa cosa si può dire dei suoi ritratti fotografici, che invece di
essere semplice corollario alla pittura o documento, diventano faccia speculare del mito.
Maggio 2018
Prof. Massimo Di Giuseppe, Università IULM di Milano
“Arte e politica nella questione indigena messicana del XX secolo”
Professore associato in Storia contemporanea. Al centro dei suoi studi e ricerche vi sono il
tema della storia internazionale, dei movimenti sociali, religiosi, politici e per la pace, tra
dimensione politica, culturale e impatto sull’opinione pubblica. In questa conferenza si
concentrerà sul tema degli indigeni messicani del XX secolo.
Giovedì 10 maggio ore 19.00, Auditorium Mudec
DIEGO SILEO, curatore della mostra
“Le apparenze ingannano. L’archivio segreto di Frida Kahlo raccontato e svelato”
In occasione del centenario della nascita dell’artista (1907-2007), l’Associazione dei Musei
Diego Rivera Anahuacalli, Frida Kahlo Casa Azul e Dolores Olmedo ha informato il mondo
intero dell’esistenza di un nuovo archivio di Casa Azul, la dimora dei due artisti messicani.
Disegni, stampe, lettere, fotografie, libri, telegrammi, cartoline, bozzetti, tagli di giornale,
vestiti, oggetti personali, medicine hanno visto la luce dopo essere stati chiusi in casse e bauli
per oltre cinquant’anni all’interno di diversi spazi della casa, tra i quali la stanza da bagno
personale di Frida. Un archivio storico-artistico in grado di offrirci inediti strumenti di lettura
di due artisti icone del XX secolo, che – come pochi altri casi prima di loro – hanno saputo
cambiare la storia culturale di un intero paese.
Giovedì 17 maggio ore 19.00, Auditorium Mudec
Susana Marìa Vidal
“Frida Kahlo, la Grande Visionaria. 30 lezioni di moda (e di vita) che ci ha lasciato la
signora Kahlo”
Autrice del libro ‘Frida Kahlo Fashion as Art of Being’ affronta il tema dell’influenza di Frida
nella moda contemporanea.
Negli anni ’70, le femministe l’hanno riscattata trasformandola nel loro baluardo intellettuale.
Negli anni ’80 il mondo dell’arte, anche grazie all’interesse della cantante Madonna, ha
portato alle stelle i prezzi dei suoi quadri. Poi gli anni ’90 l’hanno resa una icona gay. La moda
chiude il cerchio della sua storia, ed è ciò che le ha permesso di attraversare il nuovo secolo
con una forza nuova e straordinaria. John Galliano, Dolce & Gabbana, Christian Lacroix, Kenzo,
McQueen, Viktor and Rolf, Karl Lagerfeld, Moschino, Antonio Marras, Jean Paul Gautier… tutti
loro l’hanno riportata in vita. Claudia Schiffer, Salma Hayek, Laura Ponte, Nati Abascal, Milla
Jovovich … tutte loro hanno vestito i suoi panni.
Giovedì 24 maggio ore 19.00, Auditorium Mudec
Mario Sartor
“Frida Kahlo. Tra contemporaneità e recupero del passato”
Docente di arte latinoamericana all’Università di Udine, affronterà il rapporto tra Frida e il suo
paese di origine.
Non c’è dubbio che Frida Kahlo sia da almeno venticinque anni agli onori delle cronache, delle
gallerie e delle mostre, con una intensità crescente. Al contempo è stata sottoposta a una
disamina critica che ha cercato di metterne a fuoco la figura di donna e di artista della
contemporaneità. Interpretata come una donna schiva e ritirata dalla mondanità, forse per
una lettura letterale della sua corrispondenza e dei suoi diari che la rappresenta spesso in
atteggiamento adorante nei confronti dell’ingombrante marito, emerge oggi il suo conclamato
dolore fisico e intimo. Per ripensare un percorso critico e storiografico è opportuno partire
dalla conoscenza dei suoi contemporanei, che ci permette oggi una nuova percezione della sua
figura.
Giovedì 31 maggio ore 18.30, Sala Khaled al-Asaad
Prof.ssa Maria Matilde Benzoni, Università Statale Milano
“Frammenti di storia messicana moderna (XVIII-XX secolo)”
Ricercatrice di Storia moderna presso l’Università degli Studi di Milano dove insegna Storia
della Spagna e dell’America latina e Storia moderna per Lingue, approfondirà il tema della
storia messicana moderna. Autrice del testo ‘La cultura italiana e il Messico. Storia di
un’immagine da Temistitan all’Indipendenza’ (1519-1821).