Uruguay, un Paese nel Mondo che contiene il mondo.

Per la prima volta nel cuore di Milano dal 21 al 24 marzo un evento interamente dedicato alla cultura uruguaya.

L’ Ex Fornace sull’ Alzaia Naviglio Pavese, 16 (più alcune location scelte ad hoc) ospiterà  il Festival “URUGUAY, UN PAESE DEL MONDO”, raccontando a 360° quello che Milton Fernández, direttore artistico della manifestazione e originario del Paese sudamericano, definisce “il luogo in cui sono finiti tutti i bastian contrari della Terra”. 

“Per chi sa ascoltare, la storia dell’Uruguay  è scritta nel vento.” – commenta Fernández – “Quelle raffiche indiavolate che sembrano scompigliarti le ossa, alcune sere, tra le strade contorte della Ciudad Vieja, a Montevideo. Gli odori, i sapori, le voci di un mondo proveniente da ogni altrove che in una terra somigliante un po’ a tutte e paragonabile a nessuna, un giorno si sono dati la mano. Che continuano a farlo, imperterrite, da duecento anni a questa parte. Dal giorno in cui una zolla di terra grande quanto un pugno decise di trasformarsi in nazione indipendente. Da allora, quel sogno sul quale nessuno avrebbe scommesso una cicca, non smette di stupire”. 
Proseguendo subito dopo: “Ci sono quelli che non sanno nemmeno dove si trovi di preciso, ma hanno sentito parlare del mate, del dulce de leche, dell’abitudine all’abbraccio e al bacio senza motivo, dei chiringuitos sulle spiagge dell’Est, di un signore chiamato Pepe Mujica…”
E l’Uruguay è tanto altro: è Poesia “La musica verbale di Mario Benedetti e Idea Vilariño, la prosa lucida e irresistibile di Horacio Quiroga, di Felisberto Hernández, di Juan Carlos Onetti, di Eduardo Galeano…”. È musica… “è la milonga, è il luogo dov’è nata La Cumparsita, il tango più famoso e più ballato al mondo”. È una nazione giovane e moderna, la cui Costituzione si rifà ai principi della rivoluzione francese, e “dove l’educazione è laica, gratuita e obbligatoria, il carnevale dura più o meno tutto l’anno, le donne votano da sempre, il divorzio esiste da 110 anni e il matrimonio egualitario è legge. Dove i porti sono sempre aperti. Dove l’acqua è un Diritto Umano. Dove la marijuana è stata legalizzata. Dove vive Pepe Mujica, un signore rinchiuso per 12 anni in prigioni della misura di una bara, che riuscì a sopravvivere e a diventare Presidente della Repubblica a furor di popolo.” Per questo, conclude Fernández, la manifestazione promette di stupirci parlando di un Paese lontano “a forza di folate sulla pelle”, e raccontando anchei mondi che all’Uruguay sono legati geograficamente o per affinità. 

Il programma

Si comincia giovedì 21 marzo con la Poesia, nella giornata mondiale dedicata a quest’arte, in collaborazione con il Festival Internazionale di Poesia e Arte“Grito de Mujer” del Movimiento Mujeres Poetas Internacional della Repubblica Dominicana. Il primo evento, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, si terrà alle 14.30 al Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere (Aula A1, piazza Sant’Alessandro, 1) e vedrà la presenza di tre poetesse – Sandra Lorenzano (Messico/Argentina), Mireia Companys (Catalogna – Spagna), Rosa Silverio (Rep. Domenicana) e di un poeta Rei Berroa (Rep. Domenicana). 
Alle 17.00, il via agli eventi all’Ex Fornace, con un microfono aperto intitolato anch’esso “Grito de mujer”, cui seguirà l’inaugurazione della mostra di Coco Cano Correa, artista uruguaiano trasferito in Piemonte, e alle 18.30 l’apertura ufficiale del Festival, in presenza del console generale dell’Uruguay, Ricardo Duarte.
A seguire, ancora poesia con un“Conversatorio” di “Donne,critiche letterarie, poetesse…” in dialogo sulla propria poesia e quella delle grandi poetesse ispanoamericane: Juana de Ibarborou, Gabriela Mistral, Alfonsina Storni, Idea Vilariño, Delmira Agustini, Ida Vitale, Circe Maia, Cristina Peri Rossi. La giornata si concluderà con un Recital omaggio ad Alda Merini nel giorno del suo compleanno – con Elisabetta Cesone e Lorella De Luca – al termine del quale chi lo desidera potrà dedicarle una poesia. 

Venerdì 22 marzo sarà consacrato all’Uruguay più noto della migrazione, del calcio e del tango.
Alle 18.30 si aprirà “Il baule della memoria”, trovato recentemente in una casa abbandonata nel borgo di Grandola ed Uniti, tra i laghi di Como e di Lugano, e appartenuto a un contadino che nel 1880 lasciò la sua terra per cercare fortuna oltreoceano. 
Dalle 19.30, gli eventi dedicati al calcio, con la partecipazione di Daniel Fonseca, ex attaccante di Cagliari, Napoli, Roma e Juventus e nazionale dal 1990 al 1997, Diego Perez, ex centrocampista del Bologna, ora allenatore della Primavera della stessa squadra, nazionale dal 2001 al 2014, ed altri calciatori uruguaiani. Saranno presentati due libri: uno dell’indimenticabile Eduardo Galeano– “Splendori e miserie del gioco del calcio”– e l’altro dedicato alla “Celeste”, la nazionale Uruguayana: “Quando il calcio era celeste. L’Uruguay degli invincibili” di (e con) Niccolò Mello, e si parlerà di episodi e personaggi che hanno fatto grande il calcio uruguayo e non solo. 
Alle 20.30 si passerà al Tango – Patrimonio immateriale dell’Umanità – seguendo il viaggio planetario de “La Cumparsita”  –  con Franco Finocchiaro, Giuseppe Pinca Marcelo Caracoche. La giornata si concluderà con il recital “TangoTán” con Gino Zambelli (bandoneón), Angel Galzerano (chitarra e canto), Milton Fernández (voce narrante) e, per gli appassionati, una  Milonga al aire libre. 

Sabato 23 marzo. Parlare di Uruguay senza parlare di migrazione sarebbe riduttivo. Alle 15.00, con La Memoria del Presente, andrà in scena in Darsena il flashmob che il Festival Internazionale di Poesia di Milano ha ripetuto ogni giovedì in piazza Duomo dal luglio al dicembre 2018, per ricordare le vittime del mare nelle migrazioni.
A seguire, il Festival tornerà alla Ex Fornace per l’incontro “Italia in Uruguay – La migrazione in un viaggio di andata e di ritorno” sulle comunità venete e cagliaritane dell’Uruguay, con i consoli onorari dell’Uruguay a Venezia – Claudio Scarpa– e a Cagliari – Martino Contu. Insieme a loro, Renzo Sicco, Direttore artistico della compagnia Assemblea Teatro di Torino ci racconterà una storia di calcio e migrazione che ha per protagonista la squadra del Peñarol. 

Quindi di nuovo Poesia, con l’incontro “Poeti Spagnoli in America Latina – Da León Felipe a Federico García Lorca”con Gabriele Morelli, Ordinario di Lingua e Letteratura spagnola all’Università di Bergamo.
All’ora dell’aperitivo è in programma il recital “DiVino InCanto – Dalla Bibbia a Eduardo Galeano”,  dedicato al vino, a cura di Milton Fernández Angel Galzeran,  con degustazione di vini uruguaiani in collaborazione con Viadellabbondanza.com.
Seguirà la presentazione del libro“Memorie dal Calabozo” di Mauricio Rosencof ed Eleuterio Fernández Huidobro, protagonisti della tragica pagina della dittatura in Uruguay e di una lunga (12 anni) e disumana prigionia nei calabozos insieme a José (Pepe) Mujica, Presidente del Paese dal 2010 al 2015. Al termine sarà proiettato il film “Una notte di 12 anni”, del regista Álvaro Brechner (Ingresso fino a esaurimento posti).

Domenica 24 marzo il calendario prevede alle 11.00 uno Slam Poetry sul tema dei Diritti Umani: Diritti/Storti. Dopo una pausa pranzo dedicata a un piccolo viaggio nei sapori uruguayi, il primo pomeriggio tornerà sul tema dei Diritti Umani con un incontro in collaborazione con YHRI (Youth for Human Rights International) e l’Associazione per i Diritti Umani e la Tolleranza Onlus
Alle 16.00 andrà in scena un focus sul Sud del Mondo, con Eduardo Galeano e il suo “Las Venas abiertas de América Latina”, cui seguirà la presentazione dell’Antologia bilingue Uruguay/Racconta (Rayuela Edizioni), con tre dei 22 autori arrivati per l’occasione dal loro Paese: Lauro MaraudaAlberto Tarigo Julio César Barrera
Poi ancora cultura, con un evento sul linguaggio: La vita segreta delle parole – Il linguaggio dei Latinoamericani, con Sabatino AnnechiaricoAngel GalzeranoJorge Ojeda, Marcelo Caracoche.

Infine, conclusione in bellezza con l’ingresso in altri due altri mondi dell’Uruguay: alle 19.00 è infatti previsto un incontro sul mate, un infuso particolare sia per il suo sapore che per il rito “collettivo” che costituisce, cui seguirà alle 20.00 il ritmo scatenato del Candombe con Fabián Suarez e A todo Candombe.
Alle 21.00, l’ultima occasione per lasciarsi andare alle folate di vento uruguayo: le poesie in musica dell’imperdibile Recital “Poetas al Sur”, su testi di Mario Benedetti, Idea Vilariño Juana de Ibarbourou con i Canto LibreÁngel Galzerano (Chitarra e Canto), César Rivero (Chitarra, Percussioni e Canto), Sergio Lusignoli  (Bandoneón), Nelson Sosa (Basso), Giorgio Guindani (Flauto traverso, Sax).

Per tutta la durata del Festival è prevista la presenza di un Bar de vinos con vini e birre uruguayane e di un chiringuito de comida de calle tipicamente uruguayo.  

Altre info su: www.festivaletteraturamilano.it

Contatti: Cristiana Zamparo
3471906148