Lombardia, Piemonte e Calabria in zona arancione, Liguria e Sicilia in gialla: cosa cambia
Da domenica 29 novembre, Lombardia, Piemonte e Calabria passano dalla zona rossa a quella arancione. Liguria e Sicilia, invece, tornano a far parte della zona gialla. Con il cambio di colore arriveranno anche nuove regole anti-coronavirus, che resteranno in vigore fino al prossimo 3 dicembre. Vediamo quindi che cosa cambia in queste Regioni.
Da domenica 29 novembre cinque Regioni cambiano colore nella mappa dell’Italia. Lombardia, Piemonte e Calabria passano dalla zona rossa a quella arancione, mentre Liguria e Sicilia tornano in zona gialla. Con il cambiamento di colore, arrivano anche nuove regole. Da oggi, domenica 29 novembre, fino al prossimo 3 dicembre quando è atteso il nuovo Dpcm, queste Regioni vedranno allentate le norme anti-coronavirus al momento in vigore nel territorio. In Lombardia, una delle Regioni più colpite dall’epidemia di Covid-19, il governatore Attilio Fontana ha lanciato un appello a tutti i cittadini invitando a “non abbassare la guardia” e ricordando che “non è iniziata la stagione del liberi tutti”. Ma vediamo nello specifico che cosa cambia da oggi per Lombardia, Piemonte e Calabria, che passano alla zona arancione, e per Liguria e Sicilia che scendono invece alla zona gialla.
Lombardia, Piemonte e Calabria passano in zona arancione: le nuove regole
Nella zona arancione, rispetto a quella rossa, è previsto un allentamento delle norme di contenimento del virus che riguarda in particolare la mobilità dei cittadini e le attività commerciali. Facciamo chiarezza partendo proprio dagli spostamenti. In zona arancione non è possibile spostarsi da una Regione all’altra o uscire dal proprio Comune se non per comprovati motivi di lavoro, studio, salute o necessità, che devono essere sempre certificati attraverso il modulo di autodichiarazione. Sarà quindi possibile circolare liberamente all’interno del proprio Comune (cosa che in zona rossa non era permesso fare), ma la raccomandazione rimane quella di evitare tutti gli sposamenti non necessari. Come in tutto il resto del Paese, ad ogni modo, è vietato circolare dalle 22 alla 5 del mattino: ci si può spostare durante il coprifuoco solo per motivi di lavoro, necessità e salute.
Riaprono i negozi. In zona arancione possono riaprire le attività commerciali, anche se i centri commerciali rimangono chiusi nei festivi e prefestivi, ad eccezione delle farmacie, tabaccherie, edicole o dei punti vendita alimentari al loro interno. Restano chiusi bar e ristoranti, che possono lavorare solamente con l’asporto (fino alle 22) e le consegne a domicilio. Restano chiusi musei, cinema, teatri, palestre e piscine. Sui mezzi pubblici, ad eccezione del trasposto scolastico, la capacità viene ridotta al 50%. Ancora chiuse anche le sale giochi e le sale scommesse. Aperti i centri sportivi.
Per quanto riguarda la scuola, la didattica a distanza resta solo per le scuole superiori, mentre per le elementari e medie, così come per gli asili, gli alunni tornano in presenza. In Piemonte, tuttavia, il governatore Alberto Cirio avrebbe scelto di mantenere la didattica a distanza anche per la seconda e la terza media, preferendo al momento la linea del rigore. Rimangono chiuse anche le università in zona arancione, ad eccezione di alcune attività per le matricole e dei laboratori.
Liguria e Sicilia in zona gialla: cosa cambia nelle misure anti-Covid
Liguria e Sicilia tornano invece in zona gialla, quella con le restrizioni anti-Covid più lievi in vigore. Come stabilito dall’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, queste regole resteranno in vigore fino al 3 dicembre. Sebbene rispetto alle zone rosse e arancioni, le misure di contenimento siano decisamente meno severe, sono comunque previste delle limitazioni. Vediamo di che cosa si tratta.
In primo luogo, anche se sono permessi gli spostamenti tra Comuni e Regioni all’interno della zona gialla, rimane il divieto di circolazione tra le 22 e le 5, a meno che lo spostamento non sia comprovato da ragioni di lavoro, salute o necessità. Sono aperti i negozi, anche se i centri commerciali rimangono chiusi nei weekend, ad eccezione delle farmacie, tabaccherie, edicole o dei punti vendita alimentari al loro interno. Anche bar e ristoranti sono aperti in zona gialla, ma solamente fino alle 18. Dopo questa ora potranno lavorare con l’asporto fino alle 22, quando scatta il coprifuoco, e con le consegne a domicilio sulle quali non sono invece previste restrizioni.
Sono chiusi i musei e le mostre. Così come piscine, palestre, teatri, cinema, sale scommesse e sale giochi. La capienza all’interno dei mezzi pubblici si ferma al 50%, a meno che non si tratti di tratti di trasporto scolastico. Le scuole restano aperte per i gli alunni delle elementari e delle medie. Aperte anche le scuole dell’infanzia. Per le superiori è attiva invece la didattica a distanza. Chiuse anche le università, ad eccezione di alcune attività per le matricole e dei laboratori.