Lombardia in zona rossa da lunedì 15 marzo: è ufficiale. Fontana: «Mi auguro che sia l’ultimo sacrificio»

Nuove restrizioni in arrivo. Quando scattano anche gli asili nido dovranno chiudere. Il governatore: «Ce lo dicono i dati, pur contenuti dalle scelte prese la settimana scorsa che sono servite a rallentare il virus»

Lombardia in zona rossa da lunedì 15 marzo: è ufficiale. Fontana: «Mi auguro che sia l'ultimo sacrificio»

È ufficiale: da lunedì la Lombardia cambia colore (per la 16esima volta in 5 mesi) tornando rossaLa decisione, maturata negli ultimi giorni con la progressione dei numeri, è diventata ufficiale dopo il monitoraggio di venerdì mattina. Con il ministro della Salute Roberto Speranza che ha confermato che firmerà l’ordinanza con il cambio di fascia. Rammaricato il presidente della Regione, Attilio Fontana: «La Lombardia purtroppo si prepara a diventare zona rossa. Ce lo dicono i dati, pur contenuti dalle scelte prese la settimana scorsa che sono servite a rallentare il virus. Mi auguro che sia l’ultimo sacrificio chiesto ai nostri cittadini perché poi spero che arrivino i vaccini necessari per iniziare la vaccinazione di massa, in modo che non debbano più esserci limitazioni alla nostra vita».

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COVID, I NUMERI CHE SPINGONO LA LOMBARDIA VERSO LA ZONA ROSSA

Il cambio comporterà anche la chiusura degli asili nido, oltre che delle altre scuole, già passate in didattica a distanza durante la settimana in arancione rinforzato. La zona rossa scatterà da lunedì e non nel weekend. Su questo tema si era ventilata una divisione, con la linea del nuovo governo che aveva promesso di evitare comunicazioni last minute per creare ulteriori disagi alla gente, ma soprattutto ai commercianti. Ma dall’altra le pressioni per stringere le opportunità di contatti sociali in un fine settimana dal meteo favorevole.

«Ad un anno dall’inizio della pandemia, non credo che abbiamo commesso degli errori nella gestione dell’emergenza, ma che il virus è più complicato di quello che gli stessi scienziati potessero immaginare – ha dichiarato Fontana -. A più di un anno di distanza non abbiamo ancora trovato una cura specifica. Grazie al cielo abbiamo fatto quasi un miracolo a trovare i vaccini, che sono l’unica nostra ancora di salvezza». Queste varianti attaccano molto anche i giovanissimi ha aggiunto il governatore -. Una delle categorie più contagiate è quella che va dai 9 ai 18 anni, il virus sta cambiando i soggetti su cui si installa. Bisogna prestare molto attenzione. È una sofferenza che mi auguro che nell’arco di qualche mese si concluderà».

Nella zona rossa consentito spostarsi dalle 5 alle 22, anche dentro il comune solo per  motivi di lavoro, salute o necessità. Vietati gli spostamenti verso altre case private. Chiusi tutti i negozi al dettaglio, tranne rivenditori di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole e altri servizi come ferramenta, ottici e negozi di informatica. Chiusi parrucchieri. Chiusi bar e ristoranti, con asporto limitato alle 18 per le attività senza cucina. Chiusi cinema, teatri, musei, palestre e piscine. Sospese lezioni in presenza.

Zona rossa, le regole per bar e ristoranti

In zona rossa è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione e nelle loro adiacenze.

Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande (dalle 18 alle 22 è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande).

La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. Infine è consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati.

E proprio il tema delle varianti diventerà centrale anche nella gestione delle fasce di colore per le Regioni nelle prossime settimane. Il Cts da tempo chiede automatismi per far scattare le misure in tempo reale. Così tornerà ad essere vincolante l’indice Rt, qualora si superi la soglia dell’1,25. E l’incidenza delle varianti nella percentuale dei nuovi contagiati.

Per quanto riguarda la situazione sanitaria, «a livello di occupazione dei posti negli ospedali siamo intorno al 40%», ha riferito Fontana: «Una situazione di pressione, ma non di angoscia. Le terapie intensive sono anch’esse in una situazione di pressione, ma di controllo della situazione». Sui vaccini, «ci sono stati degli intoppi sulla convocazione e la predisposizione delle liste», ha ammesso Fontana. A proposito del caso di giovedì a Niguarda, dove sono stati convocati 900 over 80 a fronte della disponibilità di 600 vaccini, ha parlato di un caso «che non avrebbe dovuto verificarsi», «sicuramente un errore», e ha ringraziato gli operatori sanitari che hanno vaccinato comunque tutti. «A ieri sera – ha concluso Fontana – le persone vaccinate in Lombardi erano 930mila», ma per completare le vaccinazioni degli over 80 «ci vorranno ancora parecchie settimane» perché mancano le dosi del vaccino Pfizer.