DALLA COLOMBIA PER L’ITALIA UNA MOSTRA DALLA VISIONE ANCESTRALE

In pieno centro di Roma, a Piazza Navona l’Istituto Cervantes apre le sue porte all’esposizione fotografica: “La Nostra Visione Ancestrale del Territorio” degli Indigeni della Sierra Nevada di Santa Marta – Colombia”. La mostra presenta ben 75 fotografie che parlano di un popolo che lotta per il futuro ma che vive la natura nel presente e lotta con l’anima e nell’anima  di essa.

I quattro popoli indigeni della Sierra attraverso il percorso fotografico presentato mostrano non solo le ricchezze naturali del loro territorio, ma anche i loro pensieri più intimi sul significato della loro terra, la loro visione spirituale, il significato dei simboli, il ruolo di ognuno dei loro popoli, i lignaggi che li conformano e le autorità tradizionali tutte plasmate nella fotografia.

La Sierra Nevada di Santa Marta è localizzata nel nord dellamostra elsy3 Colombia e dove si trova il Parco Archeologico Teyuna (Città Perduta), culla dei Tayrona, la più monumentale civilizzazione indigena della Colombia. Questa montagna maestosa, è la montagna costiera più alta del mondo e possiede le due più alte vette del paese. E’ stata dichiarata dall’ UNESCO Riserva della Biosfera e Patrimonio dell’Umanità nel 1979.

Nella Sierra vivono attualmente circa  trentamila indigeni delle etnie Kogui, Arhuaco, Kankuamo e Wiwa

Nel 2001, su decisione dei “Mamos” o capi spirituali delle etnie, è stato creato il Centro delle Comunicazioni ZHIGONESHI, con lo scopo di diffondere al mondo la visione ancestrale dei popoli indigeni attraverso fotografie e filmati effettuati da loro stessi, affinché si conosca e venga valorizzato questo territorio naturale-culturale creando legami di alleanza per la loro conservazione.

Come programmato, contestualmente alla mostra, si è tenuta la conferenza “Visione Ancestrale” presentata niente meno che dell’indigeno Amado Villafaña, giunto dalla Sierra Nevada di Santa Marta esclusivamente per parlare della sua terra e della sua gente, in un dialogo aperto il “Mamo” ha esposto il suo pensiero ancestrale sul suo territorio e su come salvaguardano il loro ambiente, “non è facile, sempre più complicato; ma non sempre si vince. Comunque bisogna trovare nuove alternative per una lotta pacifica ed intelligente, per salvaguardare l’ambiente cosi siamo tutti vincitori” commentò Amado; inoltre ha rimarcato che nella visione dei popoli indigeni risiedono grandi pensieri e grandi segreti e ha poi concluso il suo intervento dicendo “è arrivato il momento della condivisione. Già condividiamo l’acqua, l’aria, allora e bene condividere anche le conoscenze che rappresentano un grande patrimonio e che sono responsabilità di tutti”.

Finita mostra elsy2la conferenza si è tenuto un concerto di musica indigena colombiana diretto da Roland Ricaurte, che ci ha trasportato attraverso i suoni fino al profondo della sierra e della selva dell’America Latina, creando un’atmosfera ricca di emozioni e sensazioni.

Roland Ricaurte: musicista, polistrumentista, etnomusicologo. Possiede la collezione più grande di strumenti del continente Americano con la quale da vita al “Museo che Suona” con 200 strumenti musicali.

Il suo “concerto didattico” ha permesso al pubblico presente di viaggiare nello spazio temporale fino alle origini del suono, in un intreccio di musica autoctona e ritmi contemporanei ottenuto attraverso la profonda conoscenza degli strumenti e delle tecniche d’uso. L’artista ha collaborato con artisti di fama internazionale e ha ottenuto numerosi riconoscimenti e premiazioni per i suo progetti. Conta con 6 album autoprodotti e oltre 2500 concerti nei 4 continenti. Nato a Bogotà Colombia di origine nativa, racconta che arriva in Italia il 1986 per dare un concerto e poi si innamora, non solo dell’Italia ma anche di un’italiana con cui forma una famiglia e si afferma cosi nei dintorni del Lago di Bracciano dove risiede tutt’ora.

Rolando Ricuarte parla con Tcgnews-Roma:

D.- Durante il concerto, ci hai presentato una canzone molto toccante che parla della Terra, fa parte de qualche album e si è in vendita in Italia?

R.- Uno dei temi di più successo è “La Tierra Llora” (La terra piange), questa canzone è la più importante dell’ultimo album “Fuego Mestizo” (Fuoco Meticcio) che è uscito recentemente ed è in vendita per adesso in Sudamerica come singolo.

D.- Il riconoscimento che ti rende più orgoglioso fino ad oggi?

R.- Tra le cose che realizzo ci sono le colonne sonore per film e documentari e nel 2010 sono stato premiato dal Maestro Ennio Morriconi e Nicola Piovani come “Miglior Album” con il premio Music Background 2010” in Italia.

D.- Progetti futuri?

R.- Sto preparando un Musical, ho già registrato tutti i brani e parlerà della storia d’America in musica. Tutto dall’inizio della storia con canti gregoriani, partendo prima dai viaggi degli spagnoli  alla conquista della Abya Yala per questo il musical si chiama ABYA YALA – TIERRA QUE FLORECE in lingua cuna (Terra che fiorisce), il musical sarà grande parte in spagnolo ma anche in quechua e aymarà. Abya Yala è il nome dell’America prima che la chiamassero America.

Di Elsy Aparicio
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