Jo Choneca al Festival della Musica Latinoamericana a Genova
Dal Mozambico all’Italia, Jo Choneca all’Expo2015 è al Festival della Musica Latinoamericana a Genova.
In un pomeriggio di poesie recitate, João Joaquin Chonecain in arte, Jo Choneca, inizia a suonare strumenti e sono questi suoni fantastici che si mischiano con la poesia, in lingua portoghese.
Il pubblico gli chiede di cantare un’altra canzone, è cosi abbiamo conosciuto a JoChoneca del Mozambico che poi troviamo, incuriositi da questo ragazzo non solo per la sua determinazione, costanza ed energia positiva ma anche per la sua umiltà che si legge nei suoi occhi e per il suo vero e proprio “Talento Umano”.
Quando e che cosa ti ha portato in Italia?
Sono arrivato in Italia nel mese d’Agosto del 2009 per motivi di studio e anche per la musica, e l’arte. Tutte le due cose che facevo già da piccolo in Mozambico, ho viaggiato tanto grazie all’arte e la musica. Nel 2009 ho deciso di intraprendere un altro percorso, e sono venuto a Genova Italia.
https://www.youtube.com/watch?v=QY3lCyLoNDc
Questa passione che avevi da piccolo, com’è cresciuta nel tempo?
Questa è una passione che inizia quando ero bambino, come ben sapete, vengo da una realtà povera, da una realtà ovviamente dove hai casa, amici, strumenti, o vai a giocare a calcio, aiuti mamma e papà nel suo lavoro, e da li piano piano, ho cominciato a suonare gli strumenti quando avevo 7 anni. Ero circondato da una famiglia che amava e ama l’arte, mio zio suonava la percussione, infatti, è il primo strumento con il quale ho proprio iniziato a suonare nel villaggio. Quando avevo dieci anni, mi sono trasferito in città, ho cominciato a vivere altre cose, altre opportunità, partecipare in una compagnia di canto e danza africana, dove lì ho maturato tanta esperienza nel canto e la danza assieme alle percussioni.
Quanti strumenti suoni?
Principalmente la percussione, la chitarra, ho fatto un anno di piano forte, ho una pianola in casa, che mi serve a comporre le mie canzoni. Son tutti strumenti armonici, suono la batteria e mi piace molto il basso. Sono molto curioso e questo mi ha portato ad imparare e suonare tutti questi strumenti.
Jo Choneca è una band?
La mia band è composta da quattro persone, ma non saprei definire se sia una band. A me piacerebbe avere una band fissa , delle volte è difficile esserci con il gruppo, per il tempo. Quando c’e la possibilità di esserci con la band suoniamo assieme. Jo Choneca è un progetto, io mi muovo sia con il quartetto o sia da solo, quando ci sono le possibilità, il quartetto esiste.
Sei molto conosciuto a Genova, come ci sei riuscito?
Non è stato un percorso facile. Come sai Genova è una città grande o piccola, piccola mentalmente e chiusa. Ma non bisogna mai limitarsi, come si sa volere è potere, ho sempre creduto in me stesso sono da questo tipo di punto di vista, ho sempre voluto sconfiggere queste barriere, le difficoltà non solo per gli artisti stranieri ma anche per gli artisti genovesi. Per fortuna le cose stanno cambiando e riesco a suonare tre volte la settimana. Ormai sono cinque anni che faccio questo mestiere qui a Genova. Dal 2006 ho partecipato a vari festival dei Paesi Bassi per un mese con un’organizzazione. Anche nel 2007 in Vietnam, 2013 nel Brasile
E quando non suoni a cosa ti dedichi?
Faccio l’Operatore Educativo, lavoro con le scuole, lavoro sulla creatività con oggetti riciclati, Studio Scienze Sociali, nella facoltà di giurisprudenza. Sono diventando un’assistente sociale nell’aerea giuridica, vorrei portare questi insegnamenti nel mio paese dove sarebbe molto utile lavorare per i sociali, per poter parlare dei diritti umani e di tutti. Collaboro con un’Onlus, collaboro con il Consorzio di Trento, Medici in Africa. e tante altre associazioni.
Jo Choneca all’Expo 2015 e al Festival della Musica Internazionale a Genova. Io ti definisco un vero ambasciatore del Mozambico, tu come ti definisci?
Il mio paese farà parte dell’Expo Milano 2015, il Mozambico è un paese molto ricco di cibo che deve essere scoperto, ricalcando il tema, abbiamo tanti tipi di piatti da fare conoscere con tanta cultura, porterò il Marrabenta. Noi mozambicani siamo pochi in Italia, rappresenterò il “Mozambico Artisticamente”, sono parte della commissione e dell’area culturale.
Ho anche la possibilità di partecipare al Festival Internazionale della Musica qui a Genova nell’ambito Latinoamericano. Credo che sarà una grande possibilità e un’ottima vetrina per ripresentare il mio paese. Canterò in diverse lingue, perché parlo diverse lingue, tra cui italiano, portoghese, inglese, un po’ di spagnolo, e in più due dialetti di Mozambico.
Mi sento un uomo del mondo, la mia creatività, la mia arte è per la gente, nel trasmettere la felicità delle grandi emozioni. Si , direi che mi sento un portavoce, un ambasciatore dell’arte del Mozambico, della nostra cultura.
Non hai una compilation ancora, cosa stai aspettando?
Sto aspettando il momento giusto; per chi sta leggendo questa intervista, come sapete la musica sta cambiando. Vorrei fare un bel lavoro, se fai qualcosa, devi farlo bene, non risolvo niente se registro in un piccolo studio, adesso la musica è diventata molto commerciale, quindi un investimento, in questo momento un investimento è difficile da trovare. Non sono queste le serate che possono riuscire a pagare uno studio registrare, un album, ed io punto per quel lavoro li. Sono alla ricerca de uno sponsor. Spero trovare una possibilità, uno sponsor, una casa discografica, che creda in me.
Io sono disposto a collaborare, con tutti, perche credo che l’arte sia ricca, solo se si è uniti di varie nazioni, per chi fosse interessato, mi può mettere in contatto, sul mio Facebook oppure la mia fanpage ,(non ho ancora il mio sito web) youtube, per chi sia interessato al mio prodotto, ai miei lavori, sono disponibile per le collaborazioni, positive o negative, però l’importante è trovare sempre, mi auguro di poter trovarlo, delle persone e magari venirci in contro.
Di Ivonne Torres Tacle | Genova Tcgnews.it
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