L’IILA presente alla 56° Esposizione Internazionale d’Arte a “La Biennale di Venezia”
L’IILA-Istituto Italo-Latino Americano è presente da ormai 43 anni all’Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia con il proprio Padiglione dedicato all’America Latina, realizzato in collaborazione con le Ambasciate dei Paesi latinoamericani membri e, come partner istituzionale, il Goethe Institut.
Nell’edizione 2015 del Padiglione, che si inaugurerà venerdì 8 maggio alle ore 12.00 nello spazio dell’Isolotto dell’Arsenale, l’IILA propone una grande installazione sonora realizzata grazie al lavoro di artisti provenienti dai Paesi latinoamericani membri dell’Istituto.
Gli antichi idiomi sono riuniti in quella che può essere considerata una Casa Comune dell’Arte, grazie all’attenzione artistica del Curatore Alfons Hug e del Curatore aggiunto Alberto Saraiva, nonché alla cura organizzativa del Commissario Sylvia Irrazábal, Segretario Culturale dell’IILA. Essi sono infatti testimonianza di come, anche nel campo culturale, oltre quello politico, scientifico ed economico, esista una disposizione al dialogo, all’incontro e al confronto nel rispetto reciproco e nella valorizzazione del pluralismo culturale.
Tema prescelto per il Padiglione America Latina-IILA alla Biennale Arte 2015 è quello delle “Voci indigene”: tale suggestiva tematica evoca la riappropriazione del patrimonio genetico-culturale originario attraverso l’ascolto delle radici profonde alle quali si vuole dare voce, spazio, diritto di espressione. Voci mai taciute che vogliono farsi sentire attraverso i secoli, raccontando la loro storia per testimoniarne la vitalità di usi, tradizioni, leggende, magie e valori nati dalla propria terra, attraverso una installazione sonora tesa a valorizzare una pluralità di espressioni di linguaggi di comunità locali e gruppi etnici autoctoni.
Il Padiglione America Latina-IILA vuole dunque essere luogo di quest’ascolto, cassa di risonanza che ci parla dei diritti della natura, del legame con la terra genitrice, dell’armonia tra le genti, di una sorta di antica innocenza mai perduta, temi cari al grande esploratore e naturalista tedescoAlexander von Humboldt che ci ha raccontato di quel suo famoso pappagallo che gli permise di ascoltare suoni e articolazioni fonetiche di gruppi etnici estinti o in via di estinzione del tesoro linguistico originario latinoamericano.
Così Alfons Hug ci ricorda che le voci amerinde non sono lingue morte ma al contrario un tesoro genetico-culturale vivo da riscoprire. La polifonia di idiomi, che si fondono in un unico messaggio raffinato e potente, approda a Venezia proponendo percorsi di lettura originali che si impongono con fierezza alla nostra attenzione e comprensione.
Nel Padiglione America Latina-IILA esporranno i seguenti artisti latinoamericani: Sofia Medici e Laura Kalauz (Argentina), Sonia Falcone e José Laura Yapita (Stato Plurinazionale di Bolivia), Adriana Barreto (Brasile), Paulo Nazareth (Brasile), Rainer Krause (Cile), León David Cobo, María Cristina Rincón e Claudia Rodríguez (Colombia), Priscilla Monge (Costa Rica), Fabiano Kueva (Ecuador), Mauricio Kabistan(El Salvador), Sandra Monterroso (Guatemala), Barbara Prézeau Stephenson (Haiti), Leonardo González (Honduras), Humberto Vélez(Panama), Raúl Quintanilla (Nicaragua), Erika Meza e Javier López (Paraguay), José Huamán Turpo (Perù), Gustavo Tabares (Uruguay), accompagnati dalla special guest Ellen Slegers (partecipazione speciale, artista tedesca legata all’America Latina).
scheda tecnica
Voces indígenas
Padiglione America Latina – IILA (Istituto Italo-Latino Americano)
alla 56. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia
Commissario: Sylvia Irrazábal
Curatore: Alfons Hug
Curatore aggiunto: Alberto Saraiva
Progetto di Allestimento: Paola Pisanelli Nero
9 maggio – 22 novembre 2015
Isolotto, Arsenale – 30122 Venezia
Venerdì 8 maggio 2015:
Ore 12.00: Inaugurazione
Ore 12.00: Performance delegata da Humberto Vélez (Panama) Miss Education, 2013 – 2015
Courtesy: l’artista José Quispe, del grupo étnico Huachipaire, en una ceremonia de invocación a los deidades tutelares, Perú.
Foto: José Huamán | Redazione Tcgnews.it