GENOVA: GRANDE SUCCESSO PER “NESSUN FUOCO NESSUN LUOGO”

Tutto esaurito ieri al Cinema Sivori (e addirittura decine di persone rimaste fuori) per “Nessun fuoco, nessun luogo”, documentario sulle persone senza dimora girato a Genova da Carla Grippa e Marco Bertora e promosso da Caritas Italiana, Caritas Diocesana di Genova e Laboratorio Probabile Bellamy e presentato in anteprima nazionale in collaborazione con la Città Metropolitana di Genova e Circuito Cinema Genova. Un successo (forse) inatteso che premia la qualità autoriale dell’opera, nata dal progetto di ricerca “Quando la città soffre” di Giacomo Toricelli, e lo sguardo penetrante dei due registi, che per tre anni hanno accompagnato decine di persone che dormono in strada nella nostra città.

Per lo spettatore, l’esperienza è quasi una sorta di ‘effatà’: si aprono gli occhi e le orecchie – il film è fatto anche di tanti suoni d’ambiente, rumori e silenzi urbani – e ciò che tutti i giorni consideriamo un dolore normale, una presenza ineluttabile, che trascolora e si fa sempre più trasparente, sullo schermo diviene vivida essenza, narrazione efficace, umanità tagliente.
A Grippa e Bertora non interessa colpevolizzarci, gli basta mostrarci il paradosso per cui la realtà quotidiana ci risulta inafferrabile ma l’immagine della realtà ci penetra, ci rivela, ci consegna alle nostre quotidiane distrazioni. Quella che scorre sullo schermo è la nostra città (e tante altre città nel mondo) con i suoi autobus, i suoi treni, le sue stazioni, i lampeggianti dei camion per l’immondizia, l’atrio dell’ospedale di notte, l’insegna di quella catena di supermercati, il becchettare di due piccioni; quelle che schivano la questuante sul marciapiede di Via XX Settembre sono le nostre stesse gambe affrettate, i nostri sacchi della spesa, i nostri caschi appesi al braccio; quelli che stanno vedendo uno spettacolo estivo in Centro storico siamo noi, mentre lui e lei, senza dimora da anni, ci osservano dal vicolo affianco, stesi sui cartoni pronti per la notte, e si contendono sigarette, apostrofandosi come Sandra e Raimondo (il paragone è il loro).

Il documentario evita preconcetti e definizioni, gli interessa cercare le persone, oltre le condizioni di vita. Li lascia parlare e tacere, li lascia bere, tremare, consumarsi e invecchiare, guardare muti la strada e cantare, accorciarsi la barba con un paio di forbici e lavarsi la faccia alla fontana, mandarsi a quel paese, sorreggersi e prendersi per mano, prepararsi alla notte pulendo per bene l’angolo sotto i portici e addormentarsi con un crocifisso tra le mani, mandare un ultimo sms di buona notte alle figlie piccole che abitano con la madre.

E li segue al mare, in un pomeriggio d’estate, fin sotto il pelo dell’acqua dove – come ha osservato Marco Aime, antropologo culturale, dopo la proiezione di ieri sera – “con il solo costume addosso siamo tutti uguali”.
“Alla fine ‘Nessun fuoco, nessun luogo’ è un racconto di legami – ha concluso Paolo Pezzana, attuale sindaco di Sori e al tempo dell’avvio del progetto presidente di FioPSD (Federazione Italiana Organismi Persone Senza Dimora) che ha sostenuto il progetto -. Malgrado la durezza della strada e l’emarginazione, i protagonisti di questo documentario ci parlano soprattutto della capacità di accompagnarsi l’uno l’altro. E in questo senso l’opera di Carla Grippa e Marco Bertora ci affida anche un messaggio politico e ci sfida una volta di più nella capacità di stabilire e custodire le relazioni, a partire dalle più fragili.”

Ora il docu-film meriterebbe di essere visto altrove. Giancarlo Giraud, direttore del Club Amici del Cinema di Genova e del Missing Film Festival, ha annunciato che nelle prossime settimane “Nessun fuoco, nessun luogo” verrà proiettato in alcuni cineclub genovesi e a Savona e poi si lavorerà per farlo girare in altre città.

Nessun Fuoco Nessun Luogo: trailer del docufilm sulla vita dei senza dimora a Genova