Genova (Tcgnews).- Domenica 20 di Dicembre. Un segnale forte, in un momento molto particolare dove la comunità musulmana che risiede nel territorio genovese ha voluto contribuire in prima persone, con le loro associazioni, e centri culturali.
Le “Moschee Aperte” non son altre che centri culturali islamici perché a Genova non c’e ancora una Moschea. La giornata è iniziata con laboratori per i bambini in diversi luoghi della città genovesi, la passeggiata interculturale nei vicoli, per descrivere meglio i centri di preghiera.
Nel incontro di chiusura che si è svolto nel Centro culturale Islamico di Sampierd’arena Via Sasso, la sala era piena di persone, se respirava una aria di semplicità, della normalità, dove i bambini danno il benvenuto con suo canto, e dove loro hanno giocato dal inizio alla fine regalandoci dei bellissimi sorriso. Le donne che con suoi veli coprivano soltanto i capelli, un momento storico per la nostra Genova.

“Volevamo dare un segno molto importante alle seconda generazioni, ci sono molti ragazzi giovanni che crescono in questa città, loro devono sapere di avere una la identità chiara, che sono cittadini genovesi, di religioni musulmana” sottolinea Hussein Salad moderatori del evento
“Genova è una città di persone che hanno religioni diverse, fatta di persone che hanno la loro cultura. La nostra città è una città di diritti, diritto di cittadinanza.Il pensare di confrontarsi, con persone che vengono de altri paesi, il ragionare assieme, il dialogare assieme e cercare le ragione più profonda del essere umano, può soltanto che arricchire, se sappiamo costruirla assieme, sono sicuro che possiamo rappresentare un segnale di pace, mandar un segnale di pace, tolleranza per stare assieme, per vivere assieme” Marco Doria Sindaco di Genova.
Il incontro di chiusura son stati presente delle autorità come il Sindaco Marco Doria, Assessore Manuela Fraccassi, rappresentanti del Archidiocesi di Genova, della Comunità Islamiche, della Comunità Ebraica, Della Chiesa Cristiana Ortodossa.