Mostra Fotografica : “Silenziosa emozione della presenza assente”

Per la terza volta torna a Genova il danzatore e fotografo francese Christophe Ferrari che con la sua nuova esposizione dal titolo “Silenziosa emozione della presenza assente” – al Tempio Laico di Staglieno fino al 19 giugno – svela le sensazioni ricevute dalla sua visita in uno dei cimiteri più belli e noti d’ Europa.

Il Tempio Laico del Cimitero monumentale di Staglieno – inaugurato nel 2011 – non è soltanto un luogo privo di connotazioni religiose o ideologiche dove si possono celebrare riti di commiato, ma anche un contenitore per eventi culturali, seminari, convegni e mostre fotografiche.
La mostra si inserisce all’interno del programma di valorizzazione del Cimitero di Staglieno che sfocerà nella Settimana dei Cimiteri Storici Europei in programma dal 27 maggio al 5 giugno.
Per Ferrari la fotografia non è una professione, ma una scelta capace di regalargli la qualità della sua vita. Attraverso le foto, come nella danza, Ferrari vive la sua creatività esprimendo non solo quello che vede, ma soprattutto quello che è. Per lui infatti quello che percepiamo attraverso l’obiettivo non è altro che una riproduzione di noi stessi e la fotografia non fa altro che rendere visibile l’invisibile.
Anche in questa mostra l’artista dà uno spunto di riflessione. In un luogo dove sembra che l’arte debba andare a braccetto con la decorazione e la rappresentazione di immagini che evocano un mondo lontano ed ignoto, Ferrari ci offre paradossalmente uno sguardo rassicurante, per nulla inquietante e ben accostabile alla chiave dell’esistenza.
Come sempre si abbandona alla straordinaria bellezza dei luoghi, scegliendo inquadrature insolite, come volesse aiutarci ad entrare in un mondo diverso dove anche gli sguardi non sono quelli che ci aspettiamo. Qui più che mai dà spazio alla sacralità che da un lato consente un recupero della memoria dei luoghi e dall’altro permette di cogliere quei nessi che accomunano leggende, timori, ritualità e miti. L’occhio si posa così su un mondo che conserva il suo mistero, ma che il fotografo è disposto a svelare a chi sa attendere, a chi sa osservare.
La mostra è curata da Francesca Camponero
Foto: Cortesia
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