Il mesiscano Jesus Garces partecipa al DIG Festival, giornalismo internazionale d’inchiesta

A Riccione dibattiti, spettacoli e proiezioni in anteprima con le grandi firme del giornalismo internazionale sui temi più attuali: cybersecurity, censura, democrazia e diritti umani.  Le migliori inchieste video saranno premiate con i DIG Awards.

Lo scandalo delle molestie sessuali nella Chiesa cattolica è il tema del documentario ‘Dietro l’Altare’ del messicano Jesus Garces Lambert, presentato in collaborazione con Laeffe-tv.

Grandi firme e un programma ricco per la nuova edizione del DIG Festival, la rassegna dedicata al reportage e al giornalismo d’inchiesta, con un’attenzione particolare al lavoro dei free lance, che si svolge a Riccione dal 23 al 25 giugno. Una tre giorni animati da dibattiti con noti reporter, proiezioni di documentari in prima assoluta, e incontri di formazione. In conclusione della rassegna, l’assegnazione dei prestigiosi DIG Awards, riservati alle migliori inchieste e reportage televisivi dell’anno. Tra i temi forti di questa edizione, le inchieste sui paradisi fiscal offshore, i debiti delle banche, l’impatto delle tecnologie digitali sulla privacy, l’analisi dei fenomeni migratori .

La prima giornata, venerdì 23 giugno, si aprirà con un talk dedicato a ‘Le banche italiane: un sistema da sistemare’. Sul palco, l’esperto di riciclaggio e paradisi fiscali Gian Gaetano Bellavia e i giornalisti di Repubblica Andrea Greco e Franco Vanni, autori del libro ‘Banche impopolari’.

Sempre venerdì 23 giugno, Paolo Biondani e Angelo Mincuzzi parleranno di ‘Leaks e paradisi fiscali: inchieste 3.0’
Sabato 24 giugno sarà il momento di Lirio Abbate, caporedattore del settore inchieste del nostro giornale e Guy Chiappaventi di La7, che racconteranno i misteri di mafia Capitale anche grazie alle immagini del loro ultimo docufilm ‘L’Uomo Nero – Storia di Massimo Carminati’.

Di mafia si parlerà anche domenica 25 giugno con la proiezione in anteprima di ‘Terre Impure’ di Raffaella Cosentino: si tratta del primo film che ricostruisce il caso giudiziario di Carolina Girasole, assolta in primo grado dall’accusa di voto di scambio con i clan.

Un incontro a Roma fra il leader di mafia Capitale, Massimo Carminati, e il boss Michele Senese, capo clan dell’omonima famiglia di origine napoletana che controlla la zona sud della città: uno spaccato di vita criminale che fa comprendere meglio lo spessore dei due personaggi, indicati dall’Espresso già nel 2012 come ‘i re di Roma’. L’incontro è stato filmato e le immagini inedite sono contenute nel docufilm ‘L’Uomo Nero’ che La7 trasmette questa sera, venerdì 26 maggio, alle 21,10. La voce narrante è di Luca Ward
Domenica è attesa inoltre la testimonianza esclusiva di Nicola Borzi, caposervizio del Sole 24 Ore, che con i suoi esposti agli organi di vigilanza e controllo ha denunciato le irregolarità nei conti e nei dati di diffusione del principale quotidiano economico-finanziario italiano. Lo affiancheranno sul palco Giuseppe Oddo e Giorgio Meletti.

Lo scandalo delle molestie sessuali nella Chiesa cattolica è invece il tema del documentario ‘Dietro l’Altare’ del messicano Jesus Garces Lambert, presentato in collaborazione con Laeffe-tv. Coprodotto da alcuni dei più importanti network televisivi europei, racconta il fallimento delle iniziative anti pedofilia predisposte da Papa Francesco e dai suoi predecessori. Sarà presente a Riccione lo storico inglese John Dickie, a cui spetta il compito di mettere in fila scandali vecchi e nuovi, dagli Stati Uniti alla Francia, dall’Italia all’Argentina, per dimostrare che l’emergenza pedofilia nella Chiesa è tutt’altro che terminata. A introdurre l’anteprima insieme a John Dickie, Emiliano Fittipaldi, autore del libro ‘Lussuria. Peccati, scandali e tradimenti di una chiesa fatta di uomini’.

Il fulcro del festival sarà l’assegnazione dei premi per i migliori reportage e le migliori inchieste.

Venerdì 23 giugno infatti sarà la volta della presentazione dei lavori finalisti nella sezione DIG Pitch. Gli autori degli otto progetti selezionati avranno a disposizione 7 minuti e un breve trailer per convincere la giuria schierata all’ascolto, presieduta da Jeremy Scahill (The Intercept), e composta da Alexandre Brachet (Upian), Riccardo Chiattelli (laeffe), Corrado Formigli (La7), John Goetz (NDR/Süddeutsche Zeitung), Morten Moller Warmedal (NRK), Hans Peterson Hammer (SVT), Maggie O’Kane (The Guardian), Marco Nassivera (Artè), Alberto Nerazzini (freelance), Pino Corrias (Rai), Andrea Scrosati (Sky Italia) e Margo Smit (NOS).
Sabato sera si conosceranno i vincitori; la premiazione si svolgerà alle 21:30 in Piazza Ceccarini.

Il DIG festival prevede inoltre una sezione che va oltre il giornalismo classico, esplorando il volto funzionale dell’hacking e proseguendo l’indagine, già avviata nelle edizioni passate, sull’uso delle tecnologie.

Una delle sale del Palazzo del Turismo, l’hacking room, ospiterà un centro di consulenza informatica gratuita, per chiunque voglia imparare a potenziare la sicurezza dei propri dispositivi digitali. Con l’aiuto dei qualificati esperti dell’Hermes Center e di IRPI, gli utenti potranno familiarizzare con una serie di app open-source che permettono di usare in maniera anonima i propri smartphone, tablet e notebook: il modo migliore per navigare in piena sicurezza, evitando di divulgare inavvertitamente informazioni personali e conoscendo meglio limiti e opportunità del web.

In chiusura del festival i partecipanti potranno discutere con reporter di fama internazionale ed esperti di tecnologie digitali in una tavola rotonda dedicata alle tendenze che hanno rivoluzionato il modo di fare informazione. Fonti online, rivelazioni di portata globale, piattaforme per il whisteblowing: le nuove frontiere della libera informazione saranno il terreno del dibattito conclusivo.

DI GIULIA TORLONE