Lula eletto presidente del Brasile per la terza volta: ‘Sono risorto’
Il leader di sinistra, Luiz Inácio Lula da Silva (Pt) ha vinto il ballottaggio, ed é stato eletto presidente del Brasile per la terza volta.
Lula ha battuto l’attuale capo dello Stato, Jair Bolsonaro (Pl, destra), il primo presidente che ha fallito nel suo tentativo di rielezione.
Il Tribunale superiore elettorale ha ufficializzato la vittoria, col 98, 86% del totale delle sezioni scrutinate, Lula ha ottenuto il 50,83% dei voti (59.596.247), contro il 49,17% di Bolsonaro (57.675.427).
Bolsonarista uccide un uomo e ne ferisce 4. Un sostenitore del presidente di destra Jair Bolsonaro (Pl) ha sparato uccidendo un uomo di 28 anni e ferendo altre quattro persone, tra cui un bambino di 12, al termine delle presidenziali in Brasile, a Belo Horizonte, capitale dello Stato del Minas Gerais. Secondo quanto ricostruito, il gruppo si era riunito per seguire insieme gli scrutini e quando alcuni hanno esultato per la vittoria dell’ex sindacalista, il bolsonarista ha sparato a casaccio ammazzando l’uomo di 28 anni e ferendo due donne di 47, una di 40 ed un bambino di 12, prima di uscire dall’abitazione. La polizia ha aperto un’inchiesta per omicidio di matrice politica, affermando che il sospetto era sotto l’effetto di alcol. La difesa dell’omicida, sostiene invece che l’uomo è stato colto da un raptus.
Il governo di Brasilia ha chiuso il viale principale nel timore che i camionisti sostenitori di Bolsonaro possano invaderlo per protestare contro la vittoria di Lula. La polizia inoltre presidia l’ingresso dell’Explanada de los Ministerios, il viale che passa davanti ai palazzi del potere, compreso il Tribunale federale e la Corte superiore elettorale. Camionisti e attivisti bolsonaristi intanto bloccano le autostrade in almeno 16 Stati, in un Paese in cui il trasporto merci avviene tutto su gomma. Tra questi anche l’autostrada San Paolo-Rio de Janeiro, l’arteria più importante del Paese. I manifestanti hanno cercato anche di interrompere il traffico sul ponte che unisce Rio de Janeiro a Niteroi, una via di comunicazione strategica, ma sarebbero stati dissuasi
Bolsonaro non ha accettato per ora vittoria di Lula. Sconfitto nel ballottaggio svoltosi ieri, il presidente uscente brasiliano Jair Bolsonaro non ha commentato i risultati pubblicati da Tribunale superiore elettorale (Tse) e non ha neppure riconosciuto la vittoria dell’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva. Persone vicine al candidato sconfitto hanno ammesso in dichiarazioni ai media che “non c’è il clima per contestare il successo di Lula”. Mauro Cesar Cid, stretto collaboratore di Bolsonaro, ha avvertito i ministri del governo che cercavano di entrare in contatto con il capo dello Stato sconfitto, che l’interessato “era andato a dormire”. A riprova di questo i giornalisti hanno potuto constatare che le luci nel Palazzo della Alvorada a Brasilia sono state chiuse alle 22,06. Il quotidiano Folha de Sao Paulo ha osservato che la vittoria di Lula rappresenta un evento senza precedenti nella storia delle elezioni presidenziali in Brasile dal ritorno della democrazia, e cioè che Bolsonaro è il primo presidente che nonè riuscito a farsi rieleggere. Lo aveva invece ottenuto nel 1997 Fernando Henrique Cardoso, e successivamente lo stesso Lula, nel 2006, e Dilma Rousseff (nel 2014. Il giornale conclude avvertendo che, pur sconfitto, “il presidente Bolsonaro esce rafforzato e e può essere già automaticamente considerato un precandidato a succedere a Lula nel 2026, visto il consolidarsi del bolsonarismo in tutto il Paese”.
Lula, preoccupa che Bolsonaro non accetti sconfitta. Il presidente eletto del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha espresso preoccupazione per il fatto che il presidente uscente, Jair Bolsonaro, non abbia ancora riconosciuto la sconfitta. “Sono per metà felice e per metà preoccupato: ho bisogno di sapere se il presidente che abbiamo sconfitto consentirà la transizione. In qualsiasi parte del mondo il presidente sconfitto avrebbe telefonato” al vincitore, ha detto Lula nella notte parlando a migliaia di sostenitori riuniti sulla Avenida Paulista, il viale più importante della megalopoli di San Paolo.
Scoppiano felicità e tristezza in tutto il Brasile al termine degli spogli per il ballottaggio delle presidenziali che ha dato la vittoria a Luiz Inacio Lula da Silva. Caroselli di auto e moto, grida dalle finestre degli appartamenti, suoni di clacson e bandiere al vento riempiono le strade delle principali città. Da una parte i sostenitori dell’ex sindacalista, in lacrime di gioia, dall’altra il silenzio di delusione dei fan di Jair Bolsonaro. In una nazione spaccata a metà, le elezioni più polarizzate della storia del Paese si riflettono negli umori dei suoi cittadini, divisi da opposte tifoserie come in una finale della nazionale di calcio. A Rio de Janeiro, la seconda metropoli più grande del gigante sudamericano, gli elettori in festa si sono riversati sulla spiaggia, inondando con la loro allegria il quartiere di Copacabana. Mentre anche dalle ‘favelas’ sui morros (colline) partono fuochi di artificio a illuminare il cielo carioca.